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Cenni storici su Mussomeli

 L'etimologia è dubbia, secondo lo storico Sorge, Mussomeli ha origine dal termine arabo Menzil Malek o Menzil Mariah (casale di Maria), per il culto professato in onore della Maria Vergine. Secondo altri, Mussomeli deriva dal latino Mons Mellis (Monte di miele), versione attendibile poiché documenti storici testimoniano la presenza di numerosi sciami di api allevate nei rustici alveari dagli apicoltori locali. Che il territorio sia stato abitato fin dalla più remota antichità, lo attestano le stanze mortuarie (Tholoi) o grotte (così definite comunemente), allocate nei punti più elevati del territorio e simili a quelle che si trovano in molte altre montagne della Sicilia. Il rinvenimento di numerosi reperti archeologici dà testimonianza delle numerose e variegate popolazioni che si succedettero nella dominazione del territorio (Siculi e Sicani, Greci, Romani, Arabi, Normanni ecc.), oltre alla presenza dei molti idiomi. Il dialetto mussomelese è infarcito di termini arabi e francesi, ancora usati nella lingua comune. Alcuni esempi: il termine "Ascià" (trovare) è usato anche dagli arabi nella loro lingua corrente, usando la medesima pronuncia. Racina (uva), dal francese Racine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Castello Manfredonico

Il "nido d'aquila fuso nella rupe", cosi come lo definì Pipitone Federico ovverosia il castello, è per Mussomeli non soltanto il monumento di maggior interesse e richiamo ma rappresenta inequivocabilmente l'inizio della sua storia. Manfredi III, valoroso guerriero, ebbe ad inerpicarsi sulla rupe, dove oggi si erge l'edificio rimanendo impressionato dal panorama che tutt'intorno si apriva al suo sguardo; ma egli era anche un geniale stratega e non poteva non notare che qualsiasi fortezza fosse stata lì edificata avrebbe goduto della naturale protezione dell'impervia rupe, decidendo quindi la costruzione del castello.Iiniziata nella seconda metà del XIV secolo, la fortezza fu definitivamente pronta nei primi anni del 1400 tra la gioia degli abitanti del piccolo centro che portava allora il nome di Manfrida. ma già qualche anno prima che l'opera fosse ultimata in tutte le sue parti, Manfredi, vecchio e malato, aveva trasferito tutti i suoi beni al cugino Andrea Chiaramonte; prima di allora Manfredi, nonostante il suo precario stato di salute, era riuscito a convocare nel suo castello, unendoli in giuramento, i baroni siciliani per resistere alle smanie espansionistiche degli aragonesi pronti a sbarcare in Sicilia per impossessarsene. La Sicilia era allora retta da quattro vicari della famiglia Chiaramonte ed il giuramento dei nobili mostrava subito la sua fragile consistenza a causa del convincimento di alcuni dei baroni che in ogni caso un giuramento di fedeltà al giogo aragonese sarebbe stato preferibile all'anarchia in cui versava l'isola in quel particolare momento storico. Morto Manfredi, Andrea si trovò quindi solo a dover fronteggiare la potenza aragonese. Rifugiatosi in un primo momento a Palermo, decise poi di trattare con il re vincitore che per tutta risposta gli confiscò i beni trasferendone la proprietà a Guglielmo Raimondo Moncada. Sconfitto e umiliato Andrea decise quindi di tentare la carta della mediazione, rendendo omaggio alla regina Maria che falsamente lo perdonò, imprigionandolo poi e condannandolo a morte insieme all'arcivescovo di Monreale appena ventiquattro ore dopo la loro richiesta di clemenza.

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Da Agrigento: strada  statale 189 Agrigento - Palermo, e uscire al bivio per Acquaviva Platani.

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Agriturismo “Monticelli” - c.da Monticelli - 93014 Mussomeli (CL) - Tel/Fax. 0934 963082 http://www.agriturismomonticelli.it/

Agriturismo “Monte Caccione” - Contrada Caccione Pietrevive, Sutera 93010 (CL), Sicilia - Italia - Telefono: 0934991093 - Fax: 0934994583

Pub "Kotero" - Via S. M. Annunziata - Tel +39 329 6254564

Pizzeria "Non solo pizza " - Via Calatafimi Tel +39 0934 993879

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